È Neymar il numero uno?
L’evoluzione del Neymar targato 2017 ha creato crepe in gerarchie fin qui cristallizzate. E se quest’anno fosse lui il più forte del mondo?
Fuori dal Barcellona non pare ci sia di meglio in giro con un Cristiano Ronaldo fisiologicamente al di sotto degli abituali standard, probabilmente con la pancia piena dal clamoroso successo portoghese agli Europei francesi.
Nella “lotta intestina” catalana, Suarez e Messi continuano a tenere ritmi-gol straordinari, ma la sensazione è che sia proprio Neymar l’ago della bilancia, l’uomo-chiave nelle partite con un peso specifico elevato.
Dimostrazione palese la super remuntada contro il Paris Saint Germain in cui il brasiliano è stato indiscusso mattatore in una serata meno brillante di quanto può sembrare degli altri due tenori.
NESSUNO COME NEYMAR A 25 ANNI
Il 5 febbraio Neymar ha compiuto il venticinquesimo anno di età. Curiosamente proprio lo stesso giorno è nato Cristiano Ronaldo, ma sette anni prima. Alla medesima età, il brasiliano ha già segnato 304 gol, 116 in più di CR7 giocando 50 partite in più.
Numeri da un certo peso, che diventano pazzeschi se relazionati alle star del nuovo millennio perché premiano Neymar come numero uno assoluto di precocità. Nessuno, infatti, ha segnato più di lui a 25 anni: Messi si fermò a 295, Rooney a 197, Herny a 168, Ronaldinho a 155 e Robinho a 153.
Una media-gol mostruosa da 0.60 a partita, soltanto la pulga argentina ha fatto meglio con 0.69. D’altra parte, tuttavia, sembra opportuno sottolineare che una buona parte di questi gol (138) sono stati segnati con la maglia del Santos, in Brasile, e non in Europa dove il livello è decisamente più alto.
Certo è che superare quota-300 – per praticamente tutti calciatori una cifra inimmaginabile – a 25 anni rappresenta una base in linea con chi di questo Gioco vuole diventare una leggenda.
DECISIVO
Neymar completa con Suarez e Messi il tris d’assi sicuramente più forte del mondo e, probabilmente senza uguali nella storia.
Talento e caratteristiche che si incastrano a meraviglia: il pistolero in area ha pochi rivali, un finalizzatore perfetto per l’enorme mole di occasioni create dai blaugrana. A Messi è concessa naturalmente libertà di invenzione su tutto il fronte, pur partendo da destra, mentre Neymar ha affinato la sua posizione defilata sulla sinistra completando un meccanismo tanto eterogeneo quanto perfetto.
Il brasiliano si è evoluto, tatticamente e tecnicamente, si è completato. Tra Champions e Liga sono 12 le sue reti stagionali, pochissime se relazionate a quelle degli altri due tenori, ma ciò che impressiona maggiormente sono i 18 assist serviti ai compagni.
L’esperienza in Catalogna ha trasformato Neymar da solista troppo habitué del ghirigoro eccessivo a uomo-squadra. Il Barcellona ha saputo innalzare il brasiliano da gioiello a punta di diamante e oggi per Luis Enrique è insostituibile tanto quanto Messi.
E non è un caso che nella notte che può segnare la svolta della stagione blaugrana, quella dell’epico 6-1 contro il PSG al Camp Nou sia stato proprio Neymar la più luminosa delle stelle: una punizione da extraterreste, il rigore trasformato per il 5-1 e l’assist-meraviglia per il gol-qualificazione di Sergi Roberto.
NAZIONALE BRASILIANA
“Giocare con lui è facile: gli passi la palla e risolve i problemi”. Così Coutinho ha parlato recentemente di Neymar, suo compagno con la seleçao verdeoro.
Ancor più del Barcellona, Neymar ha preso per mano la sua nazionale diventandone leader tecnico e, soprattutto, emotivo. In un Paese abituato a primeggiare, si è accusata la crisi di risultati dovuta al ricambio generazionale: Romario, Rivaldo, Ronaldo, Ronaldinho, Kakà, Robinho.
Tutti i migliori fantasisti delle ultime decadi provenivano dal Brasile, rimasto ora orfano di campioni. In un orizzonte del genere, Neymar si erge a simbolo del suo Paese: dopo un argento a Londra, ha condotto i suoi con la fascia da capitano verso la medaglia d’oro ai giochi casalinghi di Rio, e ora è la stella della formazione di Tite che sta dominando il girone di qualificazioni sudamericano.
Col dolce lob col quale ha messo in ghiaccio l’importantissima vittoria della seleçao a Montevideo contro l’Uruguay, Neymar ha toccato quota 51 gol in verdeoro.
Allargando l’orizzonte alla storia del futbol brasileiro, il fantasista del Barcellona ha già superato a ottobre Zico e guarda da vicino leggende come Romario (55) e Ronaldo (62) con un occhio che inevitabilmente finisce a ‘O Rey Pelè, primatista a 77.
Il che vuol dire che a Neymar mancano 27 gol per la corona di goleador all time della Nazionale più vincente della storia, obiettivo – numeri alla mano – alla portata.