Gabriele Cavallo, una storia felice
Lui si chiama Gabriele Cavallo, è nato nell’agosto del 2000 e quindi non ha ancora compiuto 18 anni. Ma, non ancora maggiorenne, può vantarsi di aver scritto una pagina di sport e di vita degna dei migliori romanzi a lieto fine.
Al momento Gabriele sta facendo i conti con una stagione 2017 da dimenticare e con la voglia di riscatto in vista di questo 2018. Il contratto con il Team Pieri Calamai di Calenzano è stato depositato e il giovane Cavallo è pronto per provare a vivere una stagione da protagonista. Non c’è bisogno di crearsi troppe aspettative e di mettergli addosso pressioni inutili. Il ragazzo, nella sua ancora breve carriera, ha già combattuto e vinto una di quelle battaglie ancora più dure e probanti di una gara ciclistica o di una stagione negativa.
Un passo indietro al 2015
Era giugno e il giovane Gabriele Cavallo, cresciuto ciclisticamente nelle fila della Borgonuovo Milior e tifoso nonché amico del professionista siciliano Giovanni Visconti, rimaneva vittima di una terrificante caduta durante una gara del campionato allievi. La diagnosi era sconcertante: frattura delle vertebre. Inutile dire che la sua carriera era in pericolo, così come lo era la sua stessa vita. Un mese di totale immobilità a letto e sei mesi di riabilitazione soltanto per rimettersi in piedi. Sono battaglie difficili da combattere anche per gli animi più duri e temprati. Sono battaglie da combattere con la mente prima che con un corpo immobile che a fatica risponde agli stimoli. Sono altresì montagne quasi invalicabili per un ragazzo che all’epoca non aveva compiuto ancora 15 anni.
Ma Gabriele Cavallo questa battaglia l’ha vinta. E non solo si è rimesso in piedi dopo i lunghi e difficili mesi di riabilitazione. Il giovane ciclista è tornato persino in bicicletta, anzi probabilmente non aveva mai pensato di abbandonarla. È una storia di carattere e volontà, di sacrifici e voglia di primeggiare, di attimi di sconforto e sorrisi sinceri, come quello del giovane Gabriele.
Un ragazzo che la sua scommessa l’ha incassata. Nel 2017, dopo due anni passati a ricostituire corpo e mente arriva il passaggio dalla Borgonuovo Milior alla Unicash Cipriani & Gestri. Una nuova opportunità, un modo concreto di chiudere con il passato – per quanto positivo e promettente – e rimettersi in gioco in maniera nuova.
Una nuova caduta, ma meno dolorosa
Dunque, un 2017 che per Gabriele Cavallo inizia sotto ottimi auspici, ma che purtroppo si rivela il classico anno da dimenticare. Nulla di così preoccupante per un minorenne. Stavolta non c’è nessuna vertebra di mezzo. Solo problemi che chiunque abbia memoria lucida ha affrontato nella vita. Problemi quasi strutturali nel processo di crescita di un giovane e nel passaggio dall’adolescenza alla maturità. Gabriele Cavallo non è ancora pronto. Non è sereno e le cose a scuola non vanno benissimo. Logico, dopo due anni passati a inseguire quel rientro alle corse, aspettarsi una nuova battuta d’arresto e una stagione poco convincente dal punto di vista dei risultati e delle prestazioni. La famiglia, ad ogni modo, gli sta sempre accanto. Dal momento dell’incidente ai problemi con la scuola, alle gambe che non girano, Gabriele ottiene sempre manforte dai genitori. E un’altra consistente mano ci pensa il suo idolo e amico Giovanni Visconti, sempre accanto a lui sia sul letto di ospedale che nei momenti di appannamento vissuti lo scorso anno.
Così, per questo 2018, per Gabriele Cavallo si materializza una nuova prospettiva. Il team Pieri Calamai di Calenzano lo vuole fortemente tra le sue fila e il presidente, Piero Pieri, lo accoglie a braccia aperte. Gabriele Cavallo ricambia questa fiducia allenandosi duramente in autunno e in inverno, cercando di curare nei minimi dettagli le tappe di avvicinamento a questa che deve necessariamente essere la stagione del suo riscatto. Ma stiamo parlando soltanto di un riscatto squisitamente sportivo. Perché con la vita Gabriele Cavallo i conti li ha già saldati.