Valverde e Gilbert, sono imprese d’altri tempi
La Liegi-Bastogne-Liegi deve ancora partire, ma forse ha già non uno, ma due uomini soli al comando. Perché almeno a vedere quanto hanno combinato Alejandro Valverde e Philippe Gilbert nelle scorse settimane, e se sapranno mantenere per tutto il mese di aprile questo stato di forma, lo spagnolo e il belga si candidano decisamente alla vittoria finale della grande classica del Nord.
Tra Giro della Catalogna e Fiandre, l’iberico della Movistar e il belga della Quick Step hanno messo a segno due vittorie così diverse e così uguali. Diverse perché ovviamente Valverde ha trionfato in una corsa a tappe sotto il sole e l’asfalto del Sud della Spagna, mentre Gilbert l’ha fatto in una corsa secca, esposto al freddo e ai sobbalzi del pavé fiammingo.
Uguali per il modo in cui hanno condotto a termine la vittoria: semplicemente dominando. Tre vittorie di tappa per Valverde, una fuga solitaria di 55 chilometri per Gilbert, di certo aiutato anche dalla rovinosa caduta di Peter Sagan, rimasto incastrato nella giacca di un tifoso sportosi un po’ troppo dalle transenne.
Una fuga d’altri tempi
Quella di Gilbert è stata una di quelle vittorie coraggiose viste con nostalgia da Bernard Hinault, il francese che pochi giorni fa, alla cerimonia di premiazione per il suo ingresso nella Hall of Fame del Giro d’Italia, aveva detto che nel ciclismo di oggi nessuno ha più la forza e la voglia di cercare imprese solitarie come le sue dei primi anni 80.
Gilbert lo ha smentito subito: “Sono partito appena la strada ha iniziato a salire e ho visto subito che si era creato un piccolo gap; da quel momento non mi sono più voltato indietro. Qualcuno avrà pensato che ero pazzo ad attaccare a 55 chilometri dall’arrivo, e l’ho pensato pure io: eppure il distacco aumentava anche se all’inizio non andavo fortissimo, consapevole che gli ultimi 15 chilometri sarebbero stati molto duri. Ho conservato le energie, ma rimanevo davanti. E ho vinto” ha spiegato Philippe, con parole quasi da eroe inconsapevole.


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Un dominio giorno per giorno
Anche Valverde si è dimostrato quasi stupito della sua vittoria in terra catalana: “Sinceramente non mi aspettavo questo risultato. Sapevo di star bene, gli ultimi allenamenti mi avevano confermato di essere in forma e le sensazioni erano molto buone, ma non correvo da un mese… Il piano era andare giorno per giorno, senza pensare ad altro”.
Umiltà apprezzabile, da parte di entrambi, ma probabilmente un po’ finta: l’ambizione c’è, il talento e la forma, e la Liegi-Bastogne-Liegi del prossimo 23 aprile è l’occasione per vedere Valverde e Gilbert competere l’uno contro l’altro, ovviamente insieme a un altro piccolo nugolo di favoriti.
Che la classica belga sia obiettivo primario per i due è chiaro, tanto è vero che entrambi l’hanno già vinta una volta: il belga nell’ormai lontano 2011, lo spagnolo giusto due anni fa, dopo essere salito sul podio anche nelle due precedenti edizioni. A riprova del fatto che anche in gara secca il murciano può dire la sua.


